FRIZIONE IDRAULICA

Da più di un decennio ormai i bicilindrici bolognesi sono dotati di frizione ad azionamento idraulico. Teoricamente questo sistema permette di ridurre lo sforzo alla leva, è esente da rotture e permette un migliore comando della frizione. Nella realtà dei fatti è tutt'altro che esente da problemi, e fino a poco tempo fa quella Ducati era una delle frizioni più dure e meno modulabili da azionare.

Il funzionamento è essenzialmente demandato ad una pompa del tutto analoga a quella del freno, in grado di esercitare una determinata pressione sul liquido contenuto nel circuito. A valle è presente un attuatore, fondamentalmente analogo ad una pinza dei freni: invece che aversi il movimento dei pistoncini sulle pastiglie, si ha il movimento di un pistone che tramite un elemento intermedio comprime le molle che tengono uniti i dischi della frizione.

Nel circuito è presente un "olio" (fluido freni) il cui livello va tenuto sotto controllo. Teoricamente non dovrebbe diminuire, ma al massimo aumentare, atteso che il consumo delle guarnizioni dei dischi della frizione provoca l'avvicinamento degli stessi, non l'allontanamento dei pistoncini come avviene nel caso dell'impianto frenanate. Tuttavia accade spesso (è un problema endemico) che gli attuatori abbiano difetti di tenuta che provocano la fuoriuscita di parte del fluido dal circuito. Ciò avviene solo nei motori più moderni (quelli con la frizione a sinistra per intenderci), in tutti i 900 ed i 4 valvole, cioè quei motori che hanno l'attuatore esterno, dal lato opposto alla frizione. Il problema si presenta, oltre che con il difetto di liquido nella vaschetta sinistra al manubrio, con un "trasudamento" nella zona del pignone, che spesso è scambiato per lubrificante proveniente dalla catena. Il problema non è grave, e solo in casi eccezionali porta al cedimento del sistema.

Per verificare il livello del liquido nel circuito, se si dispone delle pompe "integrali" (cioè quelle nere col serbatoio ricavato nella fusione), occorre togliere le due viti che fissano il coperchio metallico della vaschetta (agire con delicatezza per evitare di spanarle, dato che possono essere grippate). Sotto il coperchio c'è una membrana a cui occorre prestare attenzione: se il livello è basso (al di sotto del 50%) si aggiunge fluido specifico per circuiti idraulici (dot da 3 a 5, consigliato il 4) da un recipiente nuovo oppure di apertura recente, dato che è di facile deterioramento. Il rabbocco deve arrivare a coprire la finestrella circolare, non oltre. Al rimontaggio prestare attenzione alla posizione del coperchio che non è simmetrico, in quanto presenta un lao curvo e uno dritto.

ATTENZIONE: IL FLUIDO FRENI E' ALTAMENTE CORROSIVO NEI CONFRONTI DI SUPERFICI VERNICIATE E PLASTICHE.

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