DUCATI ST2  di Francesco P.

La potenza e la coppia motrice promessi dalla Ducati, per questa moto, sono ampiamente rispettati. Il due valvole bicilindrico di grossa cilindrata ha un suono allo scarico assolutamente esaltante e lascia godere di un'erogazione fluida, corposa e senza strappi a partire dai 4000 giri. Prima di questa soglia tende a "scalciare", specie quando non è in temperatura ottimale (60° circa, indicati sul display multifunzione). I consumi sono sempre contenuti: anche viaggiando a velocità sostenuta (sopra i 130 km/h) difficilmente si fanno meno di 20 km con un litro, mentre se si è parsimoniosi con il polso destro si possono raggiungere anche i 390 km con un pieno (18 litri). Come altre Ducati, le prestazioni migliorano nettamente una volta effettuato il primo tagliando. La moto è da considerare completamente rodata dopo i 3000 km. A causa della generosa coppia erogata dal motore, soprattutto nelle prime tre marce, quando l'asfalto è bagnato diventa necessario prestare attenzione quando si accelera da questi rapporti, o quando scala in terza o seconda. Inoltre, data l'assenza di un ammortizzatore di sterzo, è d'obbligo prestare attenzione alle alte velocità, specialmente durante i sorpassi o quando ci si trova nella scia dei grandi veicoli.

La frase "posizione ergonomica" è perfettamente azzeccata per questa moto. Con il busto leggermente inclinato in avanti si evita, da un lato, di scaricare tutto il peso in basso (il ché indolenzirebbe i muscoli lombari ed i glutei), e dall'altro di non affaticare i polsi. I più allenati non avvertiranno nemmeno stanchezza alle spalle (che, comunque, si fa sentire solo dopo molti km). Inoltre, la totale assenza di vibrazioni favorisce le lunghe percorrenze. La sella ampia e morbida consente a pilota e passeggero di percorrere molta strada prima di sentire il bisogno di fermarsi. In particolar modo, chi sta dietro beneficia di uno spazio "rialzato" e molto largo, di due pedane ben posizionate, di un solido maniglione a cui aggrapparsi e, nel caso in cui fosse installato il baule posteriore, anche di un valido poggiaschiena venduto unitamente alla borsa. Sfortunatamente, anche tarando opportunamente l'ammortizzatore posteriore, il peso del passeggero si avverte parecchio. Sui percorsi misti, ciò complica notevolmente la vita al pilota. In compenso, questi ha tutte le informazioni relative alla moto sotto controllo, grazie ad un valido strumento digitale che accompagna la strumentazione classica (tachimetro, contagiri e le consuete spie del folle, della riserva, degli abbaglianti, oltre ad un led per l' "allarme" olio). Il display indica l'ora e la temperatura del motore ma, soprattutto, il livello del carburante, espresso con un grafico scalare. Arrivati all'ultima tacca, questa lampeggia e la spia della riserva si accende. Blocchetti elettrici razionali, un cupolino che protegge bene anche a 140 km/h, il cavalletto centrale, l'antifurto con lucchetto ad "U" inserito in un vano appositamente ricavato sotto la sella e la praticità delle regolazioni delle sospensioni, completano la dotazione che, a mio giudizio, resta assolutamente eccellente. Purtroppo, questa moto ha un brutto difetto: il peso. Con il pieno e senza borse, si superano i 230 kg, il ché rende difficili le manovre a bassa velocità, nonostante il baricentro basso. Dunque non si destreggia bene nel traffico, specie se corredata delle borse laterali che, essendo tanto capienti (e quindi potenzialmente pesanti) quanto ingombranti, fanno raggiungere al veicolo una larghezza (e un peso) pari ad un mini-furgone. Se oltre alle borse si aggiunge il baule... Perciò suggerisco vivamente di adottare le borse solo per viaggiare, mentre sarebbe opportuno dotarsi dell'apposita borsa da serbatoio per i brevi tragitti e le piccole commissioni. Malgrado la protezione aerodinamica sia sufficiente, suggerisco altresì di dotarsi del cupolino maggiorato, per meglio sopportare le lunghe trasferte. In definitiva, ritengo che questa moto si adatti perfettamente a situazioni di viaggio a medio-lunga percorrenza, purché effettuati su strade non troppo tortuose e, soprattutto, purché non si viaggi troppo carichi. Chi si ritiene sufficientemente esperto, può tranquillamente contravvenire al mio suggerimento. La moto si presta altresì ad un uso sportivo, ma solo dopo aver tarato opportunamente gli ammortizzatori ed essersi sbarazzati di ogni peso superfluo.

La moto è indistruttibile, affidabile come poche. Non richiede alcuna manutenzione se non i tagliandi e la lubrificazione della catena. Non perde olio né altri liquidi, non fa mai fatica a partire e non ha mai accusato problemi di alcun genere, nonostante la mia inesperienza le ha fatto incontrare l'asfalto più di una volta. La realizzazione di insieme è assolutamente impeccabile, fatta eccezione per l'accoppiamento delle plastiche del cruscotto, decisamente al di fuori dello standard Ducati. Né l'acqua, né il freddo hanno intaccato mai minimamente né carrozzeria né motore. Chi sa farne un uso esperto e corretto, potrà considerarla una moto eterna.

Malgrado alcune cadute, la moto non ha mai avuto problemi meccanici o telaistici e nei casi di incidente il meccanico autorizzato Ducati ha adottato un comportamento impeccabile. I componenti regolari o speciali per la moto sono facilmente reperibili presso un qualsiasi Ducati Store o presso molti siti internet. Purtroppo tutto questo si paga. E caro. Ricordo che per tre piccoli graffi ho scucito 850.000 lire. Posso anche comprendere le spese per il carrozziere ma... un adesivo ad 80.000 lire non l'avevo mai visto. Una volta si piegò un semimanubrio. Da solo, questo costava 350.000 lire. Ed il relativo pesetto veniva (mi sembra) 40.000 lire. Una pedana del passeggero? 80.000 lire. Il primo tagliando? 350.000 lire. Va bene la serietà e l'elitarietà del marchio, ma ammetterete che i ricambi in ergal costano meno...

Fantastica moto ma... non fa per me. Troppo pesante, troppo ingombrante, poco maneggevole quando carica o con il passeggero a bordo. Alla fine la "sport-touring" della Ducati rischia di non essere né sport né touring, perché troppo pesante per il primo uso e troppo potente per il secondo (specie se carichi di valigie). Nella stessa categoria, credo sia più valida una moto che tenda decisamente verso la caratteristica del turismo, magari penalizzando la potenza ma favorendo la stabilità ed alleggerendo il veicolo, ferma restando la comodità per pilota e passeggero. In ogni caso, per quello che offre, vale bene il denaro speso, e certamente la suggerirei ad un motociclista navigato, meglio se robusto e non troppo "smanettone". Se, comunque, qualcuno non corrispondente alle citate caratteristiche decidesse ugualmente di acquistare questa moto, mi piacerebbe fargli una domanda: hai già scartato la possibilità di un enduro?

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